culture
Focus: il rattan
condividi
Share icone
Lavorazione e intreccio del rattan | ph. Serena Eller
“Da Incalmi, tutto diventa uno”. È il primo punto del nostro manifesto, e descrive il processo sperimentale che ci porta alla combinazione di materiali diversi. La caratteristica primaria dei nostri oggetti è infatti quella di essere multimateriale. Usiamo vetro, metalli, marmo, legno, rattan, pelle – i materiali della tradizione artigianale italiana, che rileggiamo alla luce di un’estetica contemporanea. In questa serie di articoli, li esploriamo uno a uno. Dopo metalli e marmo, ecco il rattan.

Perché il rattan?

Il rattan è una delle molte specie botaniche usate per la creazione di oggetti ed elementi d’arredo. A uno sguardo superficiale è difficile distinguerlo dal giunco, dal vimini e talvolta dal bambù, ma dal punto di vista botanico è una pianta completamente diversa. Il rattan, di cui esistono più di seicento specie diverse, è un rampicante che si presenta come un cespuglio di rovi.  
Fibre di rattan intrecciate e legate insieme | ph. Serena Eller



Dalla sua corteccia si può ricavare la paglia di Vienna, mentre la parte più nobile della canna è il midollino. Straordinariamente versatile, si scheggia con difficoltà, e per questo è scelto per la fabbricazione di moltissimi oggetti: dai mobili ai cesti, dai bastoni da passeggio a quelli usati in alcune arti marziali.

Incalmi e il rattan

La lavorazione a intreccio di rami e piante non è solo uno dei mestieri artigianali più antichi e diffusi al mondo; è stata uno dei fiori all’occhiello del Veneto dalla fine dell’Ottocento agli anni Novanta del Novecento. A Barbisano, oggi una frazione di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, aveva sede dal 1886 la Scuola dei Panierai, una delle attività di punta della zona. Fondata dall’avvocato e proprietario terriero Pietro Stefanelli di Venezia, aveva scopi sia economici sia filantropici. L’idea venne a Stefanelli dopo aver visitato una scuola di panierai vicino a Gorizia, all’epoca parte dell’Impero Austroungarico. Il Veneto, e la provincia di Treviso in particolare, attraversavano in quel periodo una forte crisi economica, aggravata quell’anno dal mancato raccolto. Con grande lungimiranza, Stefanelli mandò alcuni contadini a imparare il mestiere a Gorizia, in una sorta di Erasmus ante litteram, offrendo una più che dignitosa alternativa all’emigrazione per i tanti contadini disoccupati. La Scuola dei Panierai divenne un esempio di industria florida e fiorente in un’area depressa, trasformando Barbisano in un centro d’eccellenza per almeno un secolo.
Anche il nostro intento è duplice: da un lato ampliare la nostra ricerca sui materiali della tradizione italiana, dall’altro supportare un sapere artigianale che rischia di andare perduto. A causa del poco lungimirante trasferimento della produzione nei paesi asiatici e dell’introduzione del polirattan, un materiale plastico che ha iniziato a sostituire quello naturale, a Barbisano oggi sopravvive un solo laboratorio artigianale.
Fasi della lavorazione del rattan | ph. Serena Eller



Il nostro approccio alla lavorazione del rattan

Secondo la filosofia che ci contraddistingue, nel progettare oggetti in rattan abbiamo cercato di ibridare materiali e lavorazioni. Inoltre, abbiamo avviato delle sperimentazioni sulla colorazione del materiale con resine naturali.

Albero del drago di Socotra
Rod Waddington from Kergunyah, Australia, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
Sangue di drago
Bjørn Christian Tørrissen, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Lavorazione del Bombè
Ph. Serena Eller


Rattan made in Incalmi: l’esempio della lampada Rullo e del nuovo vassoio Bombè

Rullo è un’applique a LED composta da uno stelo in ottone rivestito e da un disco in vetro colorato. In una delle sue quattro versioni, lo stelo è rivestito in rattan naturale e rame intrecciati a mano. Si tratta di un intreccio semplice, tradizionalmente eseguito usando il rattan bombè, ovvero il rattan semplicemente scortecciato. Per valorizzare gli effetti di luce creati dal vetro colorato, nella lampada Rullo abbiamo sostituito uno dei fili di rattan con un filo di rame. Così facendo, abbiamo ampliato i confini dell’intreccio tradizionale, aprendolo al mondo del metallo.
Dettagli di lavorazioni in rattan, lampada Rullo | Incalmi Collection 2024



Bombè è un vassoio tondo in rame smaltato con un disegno optical che richiama le onde e i colori della laguna, incastonato in una cornice di manila, il midollo del rattan. I manici sono arricchiti da due intrecci di rattan bombè, di colore rosso Incalmi.

Realizzazione del vassoio Bombè in rattan | Incalmi Collection 2024



«Il nostro intento è duplice: da un lato ampliare la nostra ricerca sui materiali della tradizione italiana, dall’altro supportare un sapere artigianale che rischia di andare perduto.»